IL SILENZIO DEGLI… INNOCENTI – 1a PARTE

Vi ricordate il fatto accaduto oramai tre anni fà (nel 2018) durante una partita del campionato di serie C2 tra Pedemontana Livenza Rugby e Grifoni Oderzo?

Ne hanno parlato tutti i giornali e diverse televisioni anche a livello nazionale: una delle pagine più tristi e avvilenti del rugby italiano si è chiusa con la condanna del pilone Riccardo Amadeus Fabris dei Grifoni Oderzo (Treviso) per lesioni gravissime per avere staccato con un morso un pezzo dell’orecchio destro di Marco Chesani pilone del Pedemontana Livenza di Polcenigo (Pordenone).

Una storia triste per la lesione permanente riportata da Chesani ed una storia avvilente per l’omertà che il club trevigiano ha mantenuto su una vicenda che poteva essere chiusa da una stretta di mano, dalle scuse del giocatore e della società opitergina.

Ma ancora più imbarazzante è il silenzio tenuto all’epoca ed ora dai massimi vertici nazionali e locali della federazione. Il Presidente Federale Gavazzi non ha trovato tempo per stigmatizzare l’episodio e magari chiamare il giocatore lesionato per manifestargli direttamente solidarietà mentre l’allora presidente del Comitato regionale Veneto Marzio Innocenti ha cercato di “troncare e sopire, sopire e troncare”.

Il marchese del grillo Innocenti alla stregua di Gavazzi ha dimostrato un cinismo politico inaspettato: ha sostenuto il suo fedelissimo Barattin arrivando a sostenere la “tesi scientifica” dell’incidente come causa della caduta del lobo dell’orecchio e non ha manifestato minima solidarietà al giocatore: la ragion di stato avanti tutto come hanno capito alcuni suoi fedelissimi tagliati fuori dopo le elezioni.

Neanche quando la giustizia sportiva ha condannato il giocatore trevigiano, che ancora sostiene quell’orecchio era stato “tranciato da un’abrasione” e lo stesso Fabris, sostenuto dal club presieduto dall’ex azzurro Andrea Barattin, oggi nominato dal presidente Innocenti delegato provinciale per la provincia di Treviso, non ha mai ammesso quello che è ormai acclarato.

Rugby Oderzo ha invece sempre attaccato gli altri anche se aveva inizialmente sospeso Fabris, senza comunque citarlo. Forse perché lo riteneva, se non colpevole, almeno sospetto? Macché: temeva “atti ritorsivi” nei confronti del giocatore, confidava nelle sue “genuine dichiarazioni” e voleva non esporlo “ad atteggiamenti ostili posti in essere dalla stampa di settore“. 

Ecco il comunicato postato all’epoca su Facebook:
“A seguito dei fatti accaduti durante il match dello scorso 16 dicembre in casa del Pedemontana Livenza la società sportiva Grifoni Rugby Oderzo Asd, con decisione unanime del Consiglio Direttivo, ha deciso di sospendere temporaneamente dalle attività sportive il giocatore schierato pilone sinistro nella partita in oggetto. I motivi di tale decisione risiedono, da una parte, nell’esigenza di tutelare l’atleta da eventuali atti ritorsivi da parte di terzi nel corso delle future gare, così limitando l’esposizione dello stesso agli atteggiamenti ostili posti sin qui in essere dalla stampa di settore. Dall’altra parte, nell’opportunità di attendere l’esito delle indagini che la Procura Federale vorrà disporre, comunque confidando nella genuinità delle dichiarazioni rese dall’atleta”. 


Di vicinanza al giocatore mutilato nessuna traccia da nessuno né allora e neppure ora.

Ma è proprio opportuno che il Delegato provinciale della FIR sia propria il presidente di quel club che tanto ha contribuito a portare nel fango l’immagine del rugby?

E cosa ha fatto Marzio Innocenti all’epoca presidente del Comitato Veneto ed oggi Presidente della FIR?

Il Silenzio… degli Innocenti

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